Anello di Lakhovsky
Cenni storici
Uno dei principali strumenti nel campo dell’elettrocoltura è l’anello di Lakhovsky ideato da Georges Lakhovsky, laureato in ingegneria e studioso di anatomia umana, grazie a queste sue conoscenze, scoprì che all’interno della cellula, i cromosomi del nucleo possiedono dei circuiti, dei piccoli corpuscoli conduttori che permettono alla cellula stessa di ricevere informazioni dall’esterno. Possono essere paragonati ad un filo elettrico, schermato all’esterno da sostanze isolanti dove internamente scorre un filo di rame. Da qui nasce la teoria dell’oscillazione cellulare che sperimentò prima sulle piante, poi sugli animali e infine sull’uomo. Molto interessanti i suoi studi sui gerani a cui era stato inoculato il Bacterium tumefaciens un batterio gram negativo del suolo, capace di infettale le piante e portarle alla morte, Lakhovsky applicò un semplice filo metallico a forma di anello intono alle piante, senza collegare e far toccare le estremità, il risultato fu sorprendente, con la totale guarigione dei gerani.
Realizzare un anello di Lakhovsky
Realizzare l’anello di Lakhovsky è molto facile e si possono usare metalli diversi
Prima soluzione filo di rame
Si prende un semplice filo di rame schermato esternamente dal suo isolante “un filo elettrico”, si spellano le punte, si crea un cerchio che avvolge la pianta e si posiziona con il lato aperto a nord inclinato di 30 gradi verso il basso, senza che le estremità vengano a contatto, il lato alto orientato verso sud. La sua lunghezza varia in base alla grandezza della pianta, se vengono utilizzati fili non isolati è bene non far toccare la pianta per evitare cortocircuiti. Se l’anello viene posizionato intorno alla pianta direttamente in terra funziona lo stesso con minori risultati. La polarità è molto importante e va sempre verificata per una corretta installazione dell’anello utilizzando gli strumenti di radionica come le bacchette da rabdomante, il pendolo o il biotensor che tratteremo in un altro articolo.
PS. se si usa il filo elettrico fate attenzione, con il tempo il rame interno a causa delle intemperie, non essendo puro rame tende a rovinarsi e diventare nero, perdendo la sua efficacia che a volte può diventare negativa.
Seconda soluzione filo alluminio
In questo caso si utilizza un filo alluminio non schermato che può essere usato liscio, senza avvolgimento di altro filo alluminio come vedete nella foto o di un altro metallo come ad esempio il rame.
Anelli di Lakhovsky in alluminio
Per le zucchine ho creato questi anelli completamente in alluminio da 3 mm, ho utilizzato il colore giallo per i fiori.
Su 2 anelli ho applicato un filo verde sempre in alluminio 2,5 mm per seguire i colori dei frutti e delle piante, purtroppo ho finito il colore.
Sugli altri anelli ho avvolto un filo alluminio argento “neutro” spessore 1,5 mm.

Come funziona l’anello di Lakhovsky
Il funzionamento è molto semplice, Lakhovsky osservò che le cellule oltre a produrre ed emettere oscillazioni ad una frequenza molto alta, ne ricevono anche da fonti esterne reagendo a quest’ultime, queste vibrazioni non sono altro che radiazioni di energia cosmica catturate dall’anello e convogliate magneticamente sulla pianta, naturalmente la scienza non accetta questa teoria e la deglassa a storia fantasiosa e non funzionante. Il detto che dice “provare per credere” trova il suo fondamento in quello che abbiamo osservato nell’applicare questa tecnica semplice e pratica che ogni persona può provare senza grosse difficoltà.



Anello con filo esterno a spirale poggiato in terra puntamento a nord
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>> Anello Lakhovsky con doppia funzione
Video – Anello con filo di rame elettrico semplice e avanzato
Attenzione nel video utilizzo filo di rame, ma con il tempo ho notato che degrada diventando negativo, oggi uso del filo alluminio
Buon giorno! X il problema del degrado del rame, si è mail provato a stagnare le parti terminali del cavo di rame e dell’avvolto in alluminio direttamente tra loro e fino per una lunghezza fino all’isolante in pvc? … in fondo il degrado dovrebbe essere dato dall’ossidazione del rame, che partendo dalle trecce esposte si propaga all’interno dell’isolante. In questo modo sarebbe quantomeno rallentata… secondo voi potrebbe funzionare?
Un caro saluto ed i miei auguri di buon 2024.
Massimiliano
Ciao no non è stato mai provato, potrebbe essere una soluzione, è una da testare per un anno alle intemperie e vedere cosa accade.
Vorrei provare nel mio vigneto
Bene ci fa molto piacere, fai delle prove e facci sapere
Ok, grazie Antonio! Proverò con le piante che sto reimpiantando nel mio vigneto… Saprò dire!
salve per caricare semi come si fa ?
Li metti sotto la piramide per 3/5 giorni e poi semini
Buongiorno se o un filo di rame puro posso usarlo non dovrebbe rovinarsi giusto?
certo che puoi usarlo, sicuramente si ossida